Einen Moment, bitte!
Ad un tratto, ma solo per un momento, per Hegel l’Essere diventa un osso (ein Knochen, scrive con cipiglio).
La fisiognomica e la frenologia alle quali egli si affida per scovare, disperato, quello Spirito di cui alla lunga ci fece finalmente vedere il pingue profilo, mostrarono subito la loro superficialità e l’infinita pochezza.
Mentre fabbricava i suoi astrusi concetti, qualcosa gli si deve essere messo di traverso. Come il folle principe di Danimarca Amleto, immortalato a inanellare pensieri e considerazioni sul teschio del povero buffone Yorick, così il trentasettenne filosofo che a Jena compilava orgoglioso la sua verbosa Fenomenologia dello Spirito, per un attimo si trova a riflettere sulla repellente consistenza di una vuota scatola cranica.
Ma solo per un attimo, come si diceva. Perché poi si ferma e gli viene da pisciare.